Vendere Caffè: cosa sapere prima di Iniziare

Vendere caffè: un business che non conosce crisi, per il semplice fatto che l’Italia è il Paese in cui di questa bevanda se ne consumano mediamente, ogni anno, circa 6 kg a testa, dato che colloca la nostra nazione tra il quinto e il sesto posto nella classifica europea.

Bisogna tra l’altro considerare anche che le abitudini nel Bel Paese in fatto della tanto apprezzata scura bevanda frutto delle bacche di Arabica e Robusta stanno cambiando in maniera drastica.

vendere caffè

Non a caso molta gente che finora era solita degustare l’espresso al bar è passata alla consuetudine di consumarlo a casa o sul luogo di lavoro, grazie anche alla diffusione di cialde e capsule e delle macchine espresso che in molti casi hanno soppiantato la vecchia e tradizionale moka alla napoletana.

Basti considerare che con quello che si spende per una tazzina di caffè bevuto al bar si possono acquistare in media da 6 a 10 caffè in confezione monodose, numero che sale vertiginosamente se si parla di caffè in grani o macinato.

Se poi si considera che tali prezzi al dettaglio sono in costante diminuzione, anche questo ne rafforza e spiega in modo più approfondito il successo tra i consumatori che, spendendo molto meno rispetto al passato, possono assaporare ottimi caffè negli ambienti domestici o in ufficio. Con una bontà che non ha nulla da invidiare a quella preparata persino nella migliore caffetteria.

Stiamo parlando di caffè cremoso e ricco di aromi, facile da preparare, pronto in pochi secondi e ad un prezzo accessibile. Cosa si potrebbe chiedere di più?

Dunque, in un’epoca in cui è sempre più difficile trovare un lavoro, per i motivi suddetti, sempre più persone scelgono di avviare un’attività di sicuro successo come appunto vendere il caffè e vendere al consumatore finale macchine da caffè.

Non importa come! Si può scegliere di vendere caffè all’ingrosso, magari diventando agente rappresentante per una torrefazione, si può aprire un negozio specializzato nella commercializzazione al dettaglio di caffè o ancora allestire un coffee store o un punto vendita di caffè. Oppure, perché no, si può inserire all’interno di esercizi già esistenti un coffee corner (un mini negozio all’interno di un negozio o dentro un centro commerciale).

C’è ancora chi si affida ad un franchising caffè (ma ci sono franchising e franchising, e bisogna scegliere bene), o in alternativa vende macchine a cialde e capsule o sceglie di mettere in piedi un’attività di vending basata sui distributori automatici di caffè. Le possibilità sono quasi praticamente infinite.

In ogni caso le potenzialità di creare un business di successo sono quasi certe, tenendo conto che nella maggior parte dei casi non bisogna neppure investire grossi capitali per iniziare.

Ovviamente anche se si tratta di un prodotto a cui gli italiani non rinuncerebbero mai, se si decide di intraprendere questo tipo di lavoro bisogna tenere ben in mente che l’improvvisazione non paga, mai.

Aprire un’attività di caffè: tutti i rischi da evitare

Quali sono i passi falsi da evitare? Secondo la nostra esperienza, gli errori che si possono fare quando si sceglie di vendere caffè aprendo un’attività correlata sono i seguenti:

  1. si può sbagliare la trafila burocratica allungando i tempi che intercorrono tra l’idea imprenditoriale e il momento in cui si comincia a lavorare concretamente (ritrovandosi, in alcuni casi, a dover risolvere grossi problemi anche ad attività iniziata, se si sbaglia qualche passaggio);
  2. si può rischiare di scegliere un locale inadatto, dal canone mensile troppo caro o situato in una zona inappropriata;
  3. si può commettere l’imprudenza di allestire il negozio spendendo più del necessario riguardo gli arredi;
  4. c’è il pericolo di affidarsi ad un franchisor o fornitore delle materie prime inadeguato o troppo caro, o peggio ancora che non ci penserebbe due volte a rifilarti il cosiddetto pacco;
  5. potrebbe rivelarsi imprudente scegliere, senza cognizione di causa, prodotti che di fatto in una zona piuttosto che in un’altra non hanno richiesta di mercato, risultando dunque invendibili;
  6. potrebbero esserci finanziamenti a fondo perduto messi a disposizione dalla Comunità Europea o da Regioni e province di cui non sei al corrente, e che invece ti consentirebbero di aprire in alcuni casi quasi a costo zero;
  7. infine potrebbe accadere di investire in pubblicità per farsi conoscere, ponendo in essere una strategia di marketing errata.

Anche perché, fermi restando i punti sopra indicati, abitudini, usi e costumi in fatto di caffè differiscono non solo tra Nord, Centro e Sud Italia, ma ancor di più da una città all’altra, così come sono diversi i gusti per ogni singola persona.

Tutta una serie di cose che, se messe insieme ed ignorate, porterebbero in poco tempo al fallimento anche della migliore delle aziende appena nate.

Per evitare che ciò accada non lasciarti guidare dal caso e dal semplice entusiasmo. Se vuoi vendere caffè rivolgiti a chi può consigliarti e guidarti con discrezione e professionalità, sulla base dell’esperienza. E in più, soprattutto, può proporti i prodotti migliori al prezzo d’ingrosso più conveniente, consegnati in 2 o 3 giorni in tutta Italia e a lunga scadenza. Per la soddisfazione tua e di quella dei tuoi clienti.

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